TEMI ATTUALI

Agricoltura biologica e rigenerativa: una contraddizione?

L'agricoltura rigenerativa viene sempre più spesso presentata dai media come una forma apparentemente nuova di agricoltura. Le soluzioni incredibilmente semplici e i rapidi successi che vengono spesso proclamati in questo contesto, meritano un'analisi più approfondita. Un primo inventario dal punto di vista dell'agricoltura biologica. 

Werner Vogt-Kaute, Naturland e. V.

Gli approcci che portano alla concreta implementazione dell’agricoltura rigenerativa sono spesso molto diversi. Tuttavia, un obiettivo comune è sempre l'accumulo di materia organica (humus). Oltre al termine rigenerativo, vengono utilizzati anche i termini restaurativo o sintropico, e vi è una sovrapposizione con il termine permacultura. Il termine “Rigenerativo” significa generalmente ripristinare qualcosa, quindi in particolare: ricostruire il suolo, principalmente aumentando il contenuto di humus. È un problema rilevante, specialmente in tempi di cambiamenti climatici.


Accumulare sostanza organica nell'agricoltura biologica di oggi

L'obiettivo di accumulare humus nell’agricoltura biologica è già ben raggiunto. In diversi studi comparativi, l'accumulo di humus nelle aziende agricole biologiche è stato ben dimostrato rispetto all'agricoltura convenzionale. È vero però che gli standard biologici - in particolare lo standard minimo legale secondo l'UE e gli Stati Uniti - consentono anche di coltivare senza la formazione di humus. Nell'agricoltura biologica, ad esempio, ci sono anche aziende con tuberi da raccolto ad alto consumo di humus che non coltivano legumi da foraggio come coltura principale. Alcune di queste aziende si affidano a una gestione intensiva del compost e sono quindi in grado di mantenere il contenuto di humus. Anche se in questi casi sarebbe utile specificare la situazione, nel complesso l'agricoltura biologica si trova in una posizione molto buona in termini di accumulo di humus.

Costruire l'humus e garantire la fertilità del suolo a lungo termine è un elemento fondamentale dell'agricoltura biologica (Naturland).

Cosa distingue l'agricoltura rigenerativa da quella biologica?

Alcuni "autori rigenerativi" affermano che l'agricoltura biologica si differenzia da quella convenzionale solo per la sostituzione dei fertilizzanti chimici con quelli organici. Punto e basta. Conclusione. L'agricoltura rigenerativa, invece, si occupa delle interrelazioni. Tuttavia, questo punto di vista ignora completamente il fatto che il fulcro dell'agricoltura biologica, è un approccio olistico, ovvero che viene sempre considerato l'intero sistema. Questa distinzione può quindi essere efficace per pubblicizzare, ma in realtà non ha tanto senso.

Tuttavia, una interessante differenza tra agricoltura biologica e rigenerativa è che anche gli agricoltori convenzionali possono praticare l'agricoltura rigenerativa. Ma quest'ultima è davvero in grado di mettere in pratica i suoi principi fondamentali? Ha davvero senso aggiungere funghi alla pianta e al terreno con il tè di compost e poi ucciderli di nuovo con un fungicida? Ha senso promuovere la simbiosi con i funghi micorrizici, importante per lo sviluppo del suolo, e poi romperla di nuovo con un fertilizzante minerale N? Non è "irrilevante per il sistema complessivo che le aziende siano convenzionali o biologiche", come sostengono alcuni attori dell'agricoltura rigenerativa. Dove sono le "connessioni" quando insetticidi e fungicidi vengono usati? Alcune voci critiche vedono quindi l'agricoltura rigenerativa addirittura come un approccio all’ecologismo di facciata (greenwashing) dei sistemi convenzionali.

Le mucche al pascolo svolgono un ruolo importante nell'agricoltura rigenerativa (pixabay.com-HOerwin56).

Le mucche al centro dell'agricoltura rigenerativa

L'agricoltura rigenerativa è diffusa in tutto il mondo. A livello internazionale, l'importanza degli animali (benessere degli animali) e l'equità (nei confronti di agricoltori e lavoratori) sono importanti quanto la gestione rigenerativa del suolo. La maggior parte dei pionieri dell'agricoltura rigenerativa pone addirittura le mucche al centro del sistema. La reputazione della mucca come “killer” del clima può essere ben smentita dall'effetto di accumulo di humus dell'agricoltura con le mucche. Il pascolo assume spesso la forma di "mob grazing", una forma di pascolo porzionato. Sebbene non vi siano prove scientifiche che questa forma di pascolo porti a una maggiore formazione di humus, è chiaro che qualsiasi tipo di pascolo è superiore ai sistemi di taglio puro in termini di formazione di humus.

Sistemi no-till

Uno degli elementi più importanti nel dibattito internazionale sull'agricoltura rigenerativa è il sistema no-till. Si tratta, ad esempio, di rivoltare una base di segale alla fine della fioritura e di seminare soia con un sistema no-till senza ulteriori lavorazioni; un approccio affascinante. Tuttavia, questo sistema può funzionare solo se c'è sufficiente calore e acqua tra i vari componenti della rotazione. Se questo manca, solo le mucche possono far funzionare di nuovo il sistema, ad esempio pascolando le colture intercalari. Questo è dimostrato da molti pionieri dell'agricoltura rigenerativa. L'abbandono completo della lavorazione del terreno per un periodo più lungo non è fattibile in agricoltura biologica, visto il problema delle erbe infestanti in molti siti. Anche in questo caso, quindi, ci troviamo di fronte a considerazioni di sistema diverse. Tuttavia, è chiaro che la rinuncia completa alla lavorazione del terreno, o anche la sua limitazione a una variante molto superficiale, può contribuire alla formazione di humus, se questa è la misura di tutte le cose. Ciononostante, la misura è controversa tra gli scienziati. Mentre alcuni ricercatori hanno riscontrato solo una ridistribuzione dell'humus dal basso verso l'alto a parità di quantità totale, un gruppo internazionale di ricercatori ha individuato un maggior numero di radici nelle aziende agricole no-till rispetto alle normali aziende agricole convenzionali. Tuttavia, la massa delle radici era ancora più elevata nelle aziende agricole biologiche. Le radici sono la fonte più importante per la formazione dell'humus.

Come si può aumentare l'humus nel terreno?

Le possibilità di accumulare humus nel suolo è un argomento che è scientificamente lungo e ben studiato. Vanno dalla coltivazione di legumi come coltura principale (preferibilmente con trifoglio perenne), alla coltivazione di colture intercalari ricche di specie, alla sottosemina, alla semina di prati, ai cereali perenni, all'agroforestale, alla lavorazione meno intensiva del terreno e all'aggiunta di fertilizzanti organici, soprattutto letame e compost. Secondo i risultati scientifici, anche con il trifoglio perenne, si possono rendere disponibili, per la formazione di humus, un massimo di circa 1.000 kg di C per ettaro e per anno in condizioni ottimali, e circa 100-250 kg di C con le colture intercalari e le colture sottosemina. Tuttavia, è stato ripetutamente affermato che l'agricoltura rigenerativa accumula almeno 3.000 kg di C per ettaro e per anno. Ciò corrisponderebbe a circa lo 0,1% in più di humus nel suolo all'anno, superando così le precedenti ricerche sull'humus: Anche l'azoto è necessario per la formazione dell'humus. Con un rapporto tipico di C:N di 10:1 nel suolo, sarebbero necessari 300 kg di N all'anno per 3.000 kg di C. Tuttavia, questo azoto dovrebbe essere aggiunto esclusivamente al suolo e dovrebbe essere disponibile esclusivamente per la formazione di humus, e quindi mancherebbe per la nutrizione delle piante. Il loro fabbisogno dovrebbe quindi essere coperto ulteriormente, altrimenti ne pagherebbero il prezzo con una produzione e crescita deboli. 

Incocciare il sovescio nel terreno può contribuire alla formazione di humus (W. Vogt-Kaute).

Anche questo aspetto può aiutare a tenere in considerazione la realtà. È vero anche che la ricerca di metodi per la formazione di una maggiore quantità di humus è attualmente molto importante. Tuttavia, non bisogna ignorare le relazioni scientificamente riconosciute.

Il ruolo dei fertilizzanti nella formazione dell'humus

Per quanto riguarda la fertilizzazione, gli approcci adottati nei metodi rigenerativi vanno dalla completa autosufficienza del sito, all'uso di quantità molto elevate di fertilizzanti acquistati. La base per l'acquisto di fertilizzanti è spesso l'analisi del suolo Kinsey, che si basa sul lavoro dei ricercatori americani Bear e Albrecht (anni Trenta e Quaranta). L'obiettivo è quello di avere nel terreno i principali nutrienti, calcio, magnesio, potassio e sodio, in un rapporto ideale. La concimazione dovrebbe stabilire questo rapporto ideale. Negli Stati Uniti, a partire dagli anni '30, molti progetti di ricerca si sono occupati di questo approccio. Finora, non è stato dimostrato sperimentalmente che, in condizioni di terreno normali, si ha la possibilità di aumentare significativamente la resa grazie al bilancio dei rapporti tra i nutrienti. Solo nel caso di estremo eccesso di magnesio, quest‘ultimo fa concorrenza con il calcio e il potassio nell'assorbimento dei nutrienti. I ricercatori hanno ignorato i possibili effetti sulla salute delle piante e sui parametri del suolo. Tuttavia, questi fattori dovrebbero essere abbinati alla resa.

Il tipo di terreno deve sempre essere considerato nell'applicazione di fertilizzanti e nutrienti. Il calcio ha l'effetto migliore sulla struttura del terreno, ma anche il magnesio svolge un ruolo importante a seconda del tipo di terreno. Un eccesso di potassio solubile e soprattutto di sodio ha un effetto negativo sulla struttura del terreno. I fattori che limitano la resa negli esperimenti sono sempre stati una carenza di nutrienti. In agricoltura biologica, anche l'azoto è spesso un fattore limitante della resa. Anche la compattazione del suolo può portare a rese inferiori.

Attraverso il compost si possono diffondere importanti funghi e altri microrganismi specializzati (Naturland).

Quali sono i vantaggi del compost e del tè di compost?

Sebbene l'uso dei batteri non abbia un ruolo importante a livello internazionale, il compost e il tè di compost sono un tema importante. Non ci si può aspettare una mancanza di batteri nel terreno, a meno che non si tratti di un terreno completamente invaso. Se i microbi ricevono cibo, si moltiplicano a folle velocità. Se per esempio c'è troppo cibo, cioè materiale organico facilmente convertibile, e allo stesso tempo poca aria, si può formare protossido di azoto che è dannoso per il clima. Una domanda interessante, è se ci sono abbastanza funghi nel suolo. I funghi sono spesso degli specialisti e tendono a insediarsi in terreni acidi, ad esempio nelle foreste. Con il compost si diffondono più funghi e altri microrganismi specializzati. Questo dovrebbe avvenire anche attraverso il tè di compost. Tuttavia, non si sa ancora se ciò avvenga in misura significativa e se essi sopravvivano o continuino a moltiplicarsi nel terreno dopo l'applicazione. Esistono prove di un effetto positivo del compost nei confronti di varie malattie delle piante; ciononostante, sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire quale tipo di tè di compost o quali estratti possano avere un effetto positivo su quali patogeni. Non è prevedibile un effetto contro le erbe infestanti.

Conclusioni: Agricoltura rigenerativa in agricoltura biologica

Molte delle raccomandazioni per l'agricoltura rigenerativa non sono nuove e vengono applicate da tempo nell'agricoltura biologica: Ad esempio, la forte enfasi sulle colture intercalari ricche di specie e sulle colture miste e l'alto valore attribuito all'apporto di humus, alla vita del suolo e ai microrganismi. L'agricoltura biologica ha anche riconosciuto da tempo l'importanza di un approccio più intensivo all'apporto di nutrienti. Altri suggerimenti o altre forme di coltivazione sono inizialmente poco familiari, ma possono dare ai sistemi di agricoltura biologica nozioni per ulteriore sviluppo. Nozioni sull‘agricoltura rigenerativa sono molto graditi, purché rimangano realistici.

Questo testo è una traduzione. Non si garantisce la correttezza del testo.


ULTERIORI INFORMAZIONI:

WORKSHOP ONLINE: COMPOSTAGGIO IN AZIENDA
(IN INGLESE)"

3 marzo 2023 | 10:00-11:30 CET (Berlino), 6:00-7:30 (Lima), 11:00-12:30 (Pretoria), 14:30-16:00 IST (Nuova Delhi), 16:00-17:30 (Hanoi)

Registrati qui prima del 2 marzo


L'autore

Werner Vogt-Kaute
Naturland e.V.
Gestione del progetto, Sviluppo internazionale