Il reddito dignitoso diventa realtà
I risultati di una ricerca sul reddito dignitoso nell’agricoltura biologica e nel commercio equo e solidale in Burundi
Ann-Kristin Schmidt, Naturland e.V.
Cosa vi aspettate dal vostro reddito o stipendio? Probabilmente che vi consenta di permettervi una casa degna di questo nome, cibo nutriente, l’assistenza medica necessaria, investimenti nella formazione per voi e i vostri figli e, nel migliore dei casi, risparmi in vista del futuro e di momenti di necessità. Tuttavia, soprattutto nelle zone più svantaggiate, c’è una differenza tra ciò che viene chiamato “reddito dignitoso” e il reddito vero e proprio dei nuclei familiari. Naturland Fair vuole ridurre questo gap: uno studio condotto insieme a COCOCA, l’unione delle cooperative del caffè del Burundi, presenta risultati incoraggianti su come fare.
Il commercio equo e solidale ha grandi ambizioni: adottare condizioni di vita dignitose per tutte le persone coinvolte nella catena di fornitura mondiale commerciando a lungo termine secondo standard giusti. In realtà a volte non è possibile raggiungere o documentare questo obiettivo a causa della mancanza di raccolta e analisi dei dati.
Quindi Naturland Fair ha implementato un progetto di ricerca di un anno dal titolo “Reddito dignitoso: redditi familiari adeguati tramite sistemi agroforestali, commercio equo e solidale e agricoltura biologica in Burundi” insieme all’Università del Burundi e alla facoltà di Scienze forestali applicate dell’Università di Rottenburg. Lo scopo è pensare a sicurezza alimentare e reddito dignitoso come un unico concetto nelle zone più disagiate. Sono quindi stati identificati vari fattori che possono colmare la differenza tra reddito dignitoso e reale per le famiglie che vivono in zone povere e tipicamente rurali. Questi fattori aiutano Naturland e i suoi partner a immaginare nuove strategie di commercio equo e solidale. La ricerca ha fatto affidamento sui dati dei membri certificati Naturland Fair presenti in tutto il mondo, sulla letteratura internazionale sul commercio equo e su dati e concetti trasmessi da “Living Income Community of Practice” (Reddito dignitoso - Comunità di buone pratiche) per misurare il reddito dignitoso.
Con il BIOFACH 2023 a Norimberga, la principale fiera al mondo per gli alimenti biologici, si è presentata l’occasione perfetta per discutere i risultati della ricerca e presentare il documento di sintesi a un pubblico internazionale. La Dr. Christina Weber, team leader di Commercio equo e solidale e responsabilità sociale presso Naturland, ha introdotto il progetto di ricerca e illustrato il ruolo di una certificazione biologica ed equa quando si lotta per un reddito dignitoso. La referente di progetto in Burundi, Audace Niyonzima, è ricercatrice presso la facoltà di Agronomia e Bio-Ingegneria dell’Università del Burundi e ha proseguito il discorso presentando dati e prove empiriche eseguite in loco. Nel ruolo di moderatrice c’era la Dr. Jutta Kister dell’Università cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, in qualità di esperta nella ricerca delle catene di valore a livello mondiale nel commercio equo e solidale.
Dr. Christina Weber (Commercio equo e solidale e responsabilità sociale Naturland), Audace Niyonzima (Università del Burundi) e Dr. Jutta Kister (Università cattolica di Eichstätt-Ingolstadt) alla fiera Biofach a Norimberga nel 2023. Fonte: Naturland e.V./ Sabine Bielmeier
La coltivazione a vari livelli di sistemi agroforestali in Burundi: le piante ad alto fusto formano una schermatura solare, la pacciamatura protegge il suolo. Fonte: Naturland e.V./ Christina Weber
Dr. Weber ha aperto così la sessione: “L’obiettivo principale del commercio equo e solidale è quello di migliorare gli standard di vita”. Tuttavia, anche se i piccoli agricoltori sono in contatto con una catena di fornitura equa e solidale, a volte si trovano davanti a una differenza considerevole tra il livello misurabile di un reddito dignitoso e quello effettivamente raggiunto. Si tratta di un problema da prendere in considerazione e risolvere mentre si rafforza la consapevolezza: i consumatori delle società ricche potrebbero chiedersi perché pagare un prezzo più alto per i prodotti del commercio equo e solidale se gli agricoltori non riescono comunque a raggiungere un reddito dignitoso. All'estremità opposta della catena, i produttori si domandano se il valore aggiunto di un reddito dignitoso giustifica l’aumento di burocrazia dovuto a nuovi calcoli. Gli enti di certificazione forniscono un “biglietto di ingresso” in un mercato globale segnalando le produzioni eque e solidali, ma non sono in grado di regolare i prezzi di mercato.
Davanti a questa complessità, lo scopo della ricerca era rispondere alla domanda: come ricavare strategie per colmare la differenza tra reddito dignitoso e reale con l’agricoltura biologica e il commercio equo e solidale nelle zone e tra i popoli che faticano ad avere la sicurezza alimentare?
Audace Niyonzima ha posto le basi per una regione esemplare illustrando l’enorme importanza della sussistenza, dell’agricoltura da foraggio e dell’esportazione di caffè per il Burundi.
Ecco alcuni dati sull’agricoltura in Burundi:
Oltre all’efficacia tecnica come fattore importante nell’aumento del reddito familiare, lo studio ha evidenziato altre variabili: il livello di formazione dei proprietari dei terreni, una coltivazione multifunzione su piccoli terreni per volumi di raccolta più alti, la possibilità di servirsi di forza operaia e, infine, un fattore che Dr. Weber indica come molto promettente: una formazione di tipo imprenditoriale e, quindi, attività di tipo imprenditoriale. Secondo le ricerche, ciò non significa che tutti i membri della famiglia devono diventare imprenditori rimanendo comunque agricoltori. Infatti, se anche un solo membro della famiglia è attivo a livello imprenditoriale fornendo un reddito aggiuntivo al nucleo familiare, ciò contribuisce a colmare significativamente la differenza tra reddito dignitoso e reale.
Ecco il motivo: una mentalità imprenditoriale consente di vedere e cogliere opportunità, ad esempio l’accesso a tecnologie, trasporti e contatti più produttivi che aumentano la produttività dell’azienda biologica. “Formare la mentalità imprenditoriale e dare un’educazione economica, non pensare solo in termini di catena di fornitura, ma anche a modelli di business nuovi che aggiungano valore” - illustra Dr. Weber, secondo cui questo potrebbe anche colmare il divario tra la disoccupazione e gli obiettivi del reddito dignitoso.
Conclude poi che per noi, un’associazione internazionale di agricoltura biologica impegnata nella certificazione equa e solidale, ciò può diventare parte della nostra area di controllo rispetto a un’area di influenza: possiamo decidere di fornire più della semplice formazione sull’agricoltura biologica comprendendo anche una formazione imprenditoriale di base. Inoltre, se aggiungiamo il reddito o lo stipendio dignitosi agli standard di certificazione equa e solidale, potremmo anche comprende i principi di sicurezza alimentare per evidenziare la rilevanza di questo argomento per i consumatori e per noi come ente certificatore (vedi anche “Obiettivo di sviluppo sostenibile 2: porre fine alla fame”). Tra i fattori altrettanto importanti che possiamo controllare attivamente vi sono la trasparenza su prezzo e stipendio e anche contratti a lungo termine e affidabili per gli agricoltori.
Dall’altro lato non dobbiamo sottovalutare la nostra area di influenza: collaborando con partner e impegnandoci nel sostegno attivo e nella partecipazione politica possiamo contribuire a dare forma ai prezzi di mercato, alla catena di fornitura e arrivare agli standard di vita minimi. Infine dobbiamo accrescere la consapevolezza del potere che abbiamo come consumatori “dimenticando le nostre abitudini di consumo e ripensando la nostra influenza sul commercio equo e solidale globale”. Al BIOFACH 2023 entrambe le aree di controllo e influenza hanno lasciato al pubblico un messaggio chiaro e un invito alla discussione: c’è molto da fare! Uniamo le forse per ideare e portare avanti strategie in modo che il reddito dignitoso arrivi fino agli organi di governo e diventi una realtà per agricoltori e lavoratori in tutto il mondo.
Se volete approfondire tutti i fattori che concorrono al reddito dignitoso, i risultati della ricerca sul caso di studio in Burundi e le conclusioni tratte dal team Naturland Fair, vi invitiamo a leggere il nostro documento di sintesi pubblicato di recente (in inglese).
Questo testo è una traduzione. Non si garantisce la correttezza del testo.
Ann-Kristin Schmidt è una specialista di Naturland Fair e si occupa di progetti innovativi e attività di networking nell’ambito del commercio equo e solidale e della responsabilità sociale. Per Naturland è inoltre responsabile dell’agricoltura sociale e sostenuta dalle comunità.
Le informazioni sul progetto si trovano qui (in inglese): https://www.naturland.de/en/producers/projects/research-network/living-income.html
Altro link utile: https://www.living-income.com/